Roma, 2 agosto 2018 - Dopo il grave ferimento ad un occhio dell’atleta italo-nigeriana Daisy Osakue, ad opera di vili energumeni che, dalla loro macchina in marcia, le hanno scagliato un uovo, mentre era sul bordo della strada, un altro episodio ha scosso la piccola cittadina.
Lo ha raccontato sulla sua pagina facebook l’assessore comunale Laura Pompeo, che si trovava alla Soris. In fila da tre ore, in mezzo ai rumori delle chiacchere della gente, dei bambini che giocano e degli squilli di cellulari, si sente all’improvviso quello di un giovane araba, la cui suoneria è una preghiera musulmana.
E allora apriti cielo! Una donna italiana matura, in un crescendo di volume e di protervia, gli urla di cambiare suoneria, intimandogli persino di alzare le chiappe “da questo ufficio pubblico”, di ritornare nel suo Paese.
Il ragazzo, molto educatamente, cerca di spiegare. Intervengono a difesa del giovane molti stranieri (solo gli stranieri) di varie provenienze, irritati e spaventati dai violenti toni razzisti e intolleranti della donna, alla quale anche l’assessore Laura Pompeo spiega che, contrariamente a quanto sostiene lei, l’uomo non è andato contro nessuna legge. Ma la donna è una furia.
Tutto questo trambusto per il “drin drin" di un cellulare "malan...drin" dalla suoneria “araba felice”.
Prima Daisy Osakue, poi il giovane arabo. Cosa succede a Moncalieri… oggi e domani? Stranieri da spazzare “via col vento” dell’odio? Vabbè che “domani è un altro giorno” ma oggi “per chi suona la… campagna” dell’intolleranza?
Milton Kwami
Moncalieri, scatta il razzismo per una suoneria araba sul cellulare