(ANSA) - TORINO, 30 DIC - Angelo Burzi era "certo di essere
totalmente innocente". Lo scrive ad alcuni amici poco prima di
suicidarsi, la notte di Natale. "La fine della storia" è
l'oggetto della mail di cui ANSA ha preso visione, in cui
ripercorre la vicenda Rimborsopoli e la condanna in appello per
peculato a tre anni. "Non sono più in grado di tollerare
ulteriormente la sofferenza, l'ansia, l'angoscia che in questi
anni ho generato oltre che a me stesso anche nelle persone che
mi sono più care", scrive l'ex consigliere e assessore
regionale. "Esprimo la mia protesta più forte interrompendo il
gioco, abbandonando il campo in modo definitivo".
"Serve fare un non esaustivo elenco dei personaggi che
maggiormente hanno contraddistinto in maniera negativa questo
mia vicenda in quasi dieci anni - è un passaggio della lunga
mail -. Dapprima i giudici del primo processo d'appello, i
quali, con una sentenza che definire iniqua e politicamente
violenta è molto poco, azzerarono la sentenza di primo grado che
mi vide assolto per insussistenza del fatto dopo due anni di
dibattimento in aula. Poi l'uomo nero, il vero cattivo della
storia, il sostituto procuratore che dall'inizio perseguì la sua
logica colpevolista, direi politicamente colpevolista". (ANSA).
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