(ANSA) - NEW YORK, 08 SET - L'eterna controversia tra Stati
Uniti e Cina si trasferisce anche al cinema. La buccia di banana
questa volta per gli Usa è la Disney e la sua produzione
cinematografica del momento: Mulan. Il casus belli sono i
ringraziamenti alla Cina da parte della casa di Topolino per le
riprese su territorio cinese del film. In particolare nei titoli
di coda si ringraziano sei agenzie governative cinesi operanti
nello Xinjiang, regione dove il governo ha creato dei campi di
internamento, anche se ufficialmente chiamati 'Centri di
istruzione e formazione professionale' con lo scopo di
'rieducare' forzatamente la popolazione degli uiguri, una etnia
turcofona di religione islamica. Pechino è accusata di portare
avanti una campagna di violazione dei diritti umani eseguita
attraverso detenzioni di massa, scomparse, lavoro forzato,
sterilizzazioni forzate nonché la distruzione del patrimonio
Uiguri.
Mulan è uscito lo scorso fine settimana sulla piattaforma in
streaming Disney+ ed è stato girato in circa venti location
della Cina, tra cui il deserto di Mingsha Shan e la valle di
Tuyuk ad est di Turpan dove ci sono diversi campi di
internamento. Le critiche per il film sono andate quindi ben
oltre l'aspetto cinematografico. Il ringraziamento alla Cina,
che secondo le stime ha rinchiuso oltre un milione di Uiguri nei
campi di internamento, è stato visto come uno scandalo, con la
Disney che implicitamente implementa le politiche di genocidio.
(ANSA).
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