(ANSA) - ROMA, 26 GEN - Sulla "querelle" delle candidature
"prendo atto dell'imposizione in Sardegna di una figura estranea
alla nostra Isola. Ho maturato perciò la decisione di ritirare
ogni mia disponibilità alla candidatura. Ha prevalso una logica
sbagliata e di chiusura". Lo dichiara Michele Piras (LeU).
"La mia terra - prosegue - con le sue enormi sofferenze
sociali, non può essere umiliata fino al punto di elemosinare
posti alle segreterie romane. I sardi hanno bisogno di altro: di
lavoro, futuro, speranza. Perciò chiunque avesse avuto buon
senso e rispetto avrebbe dovuto riconoscere la rappresentanza
che spetta loro di diritto, non per gentile concessione di uno o
tre Principi. Le imposizioni non sono accettabili, né la
prepotenza. Auguro ogni bene a LeU - conclude - ma mi sottraggo
a questa danza e mi riprendo la mia vita in abiti civili. Perché
c'è sempre un momento nel quale si deve scegliere: e per me
tutto può essere mediato, ma non i principi e non la dignità.



