(ANSA) - ROMA, 16 MAR - "Il 16 marzo 1978 Aldo Moro veniva
rapito dalle Brigate Rosse. Nell'agguato persero la vita gli
agenti della sua scorta Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino,
Giulio Rivera, Domenico Ricci e Oreste Leonardi, cinque
servitori dello Stato che oggi vogliamo ricordare con profonda
gratitudine. Questo evento scosse il Paese, già profondamente
provato da una lunga e sanguinosa stagione di terrorismo ed
eversione. La prigionia dello statista democristiano e il suo
assassinio sembrarono sancire la sconfitta dello Stato e la sua
incapacità di gestire un attacco frontale alla nostra
democrazia. Ma la nostra comunità riuscì a trovare la forza per
reagire e fece fronte comune per difendere i valori consacrati
nella nostra Costituzione". Lo afferma il Presidente della
Camera dei deputati, Roberto Fico.
"Ricordare Aldo Moro e gli uomini della sua scorta - prosegue
FIco - è dunque, ancora oggi, un richiamo alle nostre
responsabilità di Paese libero e democratico. E impone di
perseguire la verità e la giustizia sulle vicende degli "anni di
piombo". Le istituzioni parlamentari hanno risposto a questo
richiamo attraverso un impegno di trasparenza, proseguendo
un'azione di declassificazione e pubblicazione di tutti gli atti
formati o acquisiti dalle commissioni di inchiesta, dal 2019
accessibili sul portale inchieste.camera.it. Tra questi, anche
quelli della Commissione monocamerale di inchiesta sui risultati
della lotta al terrorismo e le cause che hanno impedito
l'individuazione dei responsabili delle stragi, attiva nel corso
della IX legislatura, e di quella sul caso Moro che ha operato
nella XVII, di cui lo scorso luglio abbiamo reso fruibili
ulteriori duecento atti".
"Siamo tutti chiamati a contribuire all'impegno per la verità
e la giustizia - aggiunge il presidente della Camera - con la
consapevolezza che è proprio nei momenti di maggiore difficoltà,
in cui la collettività è più duramente messa alla prova, che
dobbiamo mettere in campo tutte quelle energie di solidarietà e
di responsabilità, che fanno del nostro stare insieme un Paese
civile ed un'autentica democrazia", conclude FIco. (ANSA).
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