Roma, 25 luglio 2018 - E’ stato individuato dai carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci l’uomo che martedì sera a Roma ha sparato ad una bambina di origine rom mentre camminava in strada. La bambina, colpita alla schiena da un piombino, è ricoverata all’ospedale Bambino Gesù e rischia la paralisi. L’uomo, un pensionato italiano di 60 anni, è accusato di lesioni personali aggravate dall’uso delle armi, ma non è stato contestato il movente razziale. Al momento per gli investigatori non ci sono elementi né per escludere né per propendere per motivazioni di odio razziale. Interrogato dai carabinieri del nucleo investigativo alla presenza del suo avvocato ha ammesso di aver sparato con un fucile ad aria compressa, dal settimo piano della sua abitazione, in via Mario Lizzani, ma si è difeso dicendo che il colpo è stato “accidentale” mentre stava provando l’arma. L’uomo è stato individuato dai carabinieri del nucleo investigativo seguendo un metodo tradizionale: dal calibro del proiettile sono risaliti all’armeria e da qui alla persona che aveva acquistato l’arma ad aria compressa. Ieri sera, è stato interrogato alla presenza del suo avvocato e messo di fronte alle accuse, ha ammesso di aver sparato ma “accidentalmente”. Non risultano testimoni. Il fucile ad aria compressa era detenuto legalmente, i carabinieri hanno trovato anche una pistola ad aria compressa, anch’essa detenuta legalmente.
Roma: si difende il pensionato che ha sparato alla bimba rom