(ANSA) - VARESE, 17 OTT - Gli Allievi del Cas Sacconago
(quartiere di Busto Arsizio, centro in provincia di Varese) sono
usciti dal campo ieri, prima del fischio finale, per solidarietà
nei confronti di un ragazzo di origine marocchina di 16 anni che
sarebbe stato chiamato "negretto" dall'allenatore del Gallarate,
la squadra avversaria.
Il fatto è successo nelle battute conclusive del match di
calcio degli Allievi provinciali tra Gallarate e Cas. La squadra
di casa stava conducendo 3-1 e mancava pochissimo alla fine
quando, raccontano i dirigenti del Cas, l'allenatore del
Gallarate avrebbe apostrofato col termine "negretto" un ragazzo
della squadra ospite.
Il ragazzo si è offeso, ne è scaturito un momento di tensione
al termine del quale l'allenatore gallaratese è stato espulso.
"A quel punto la partita è passata decisamente in secondo piano
- ha spiegato Massimo Di Cello, tecnico del Cas -. Tutta la
nostra squadra, per solidarizzare col nostro ragazzo, ha deciso
di uscire dal campo. Abbiamo voluto dare un segnale perché
reputiamo molto brutto ciò che è successo. Speriamo che la
Federazione prenda provvedimenti".
"Se qualcuno ha sbagliato - ha sostenuto il presidente del
Gallarate - pagherà, ma questo verrà stabilito solo dal referto
dell'arbitro e dai comunicati federali. Per noi conta questo. Il
resto lascia il tempo che trova". Il presidente non ha voluto
entrare nel merito dell'epiteto che sarebbe stato proferito
dall'allenatore del Gallarate: "Ribadisco che per noi vale
quello che emergerà dai comunicati della Federazione. Se
qualcuno ha sbagliato pagherà, chiunque egli sia. Per il resto,
ognuno può dire quello che vuole. Noi ci atteniamo alle
decisioni ufficiali".
Per il Cas gli aspetti legali non sono importanti: "Ci
interessa solo che il loro mister si scusi col nostro giocatore
- sottolinea l'allenatore -. Per ora non abbiamo ricevuto scuse
da parte di nessuno. Non ci interessa avere eventualmente la
vittoria a tavolino, anzi se ci assegnassero i tre punti
preferiremmo non accettarli". (ANSA).
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