(ANSA) - ROMA, 29 OTT - "Rimpianti? Solo uno. Tanti anni fa
un grande regista come Luchino Visconti mi aveva proposto di
interpretare la monaca di Monza, ma poi non se ne è fatto più
nulla e non mi ricordo neppure perché. Peccato, era un
personaggio che amavo molto". Così Sophia Loren oggi dalla sua
casa di Ginevra dove, insieme al figlio Edoardo Ponti, ha
presentato in remoto il suo ultimo film da protagonista: La Vita
davanti a sé su Netflix dal 13 novembre.
La Loren, che non recitava dal 2013, anno in cui partecipò
al medio metraggio del figlio Voce Umana, in questo film
ispirato al romanzo La vie devant soi, di Romain Gary, è Madame
Rosa, anziana ebrea ed ex prostituta, che per sopravvivere
ospita bambini in difficoltà nel suo piccolo appartamento di
Bari. Sotto la sua protezione andrà a finire anche Momò,
turbolento dodicenne di strada di origini senegalesi (lo
straordinario esordiente Ibrahima Gueye). Nulla apparentemente
unisce queste due persone: né età, né etnia, né religione, ma
nonostante questo il cuore di questa donna, presa da assenze, e
quello di questo ragazzino, troppo smart per non mettersi in
pericolo, si ritroveranno legati per sempre.
"Il personaggio di Madame Rosa - dice l'attrice, maglione a
collo alto rosso, che durante tutto il collegamento ha tenuto la
mano del figlio Edoardo - ricorda molto mia madre. È vero -
aggiunge poi - sono rimasta molti anni lontana dai set, ma non
me ne sono anche accorta. Avevo bisogno di silenzio, di stare
coi miei figli, vederli crescere". (ANSA).
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