(ANSA) - ROMA, 19 OTT - Può capitare, come è accaduto ad
Alessandro Preziosi, che il Covid, la pandemia, siano stati una
sorta di volàno per la sua opera prima da regista: il
documentario La legge del terremoto, in anteprima oggi alla 15/a
edizione della Festa del Cinema di Roma e poi in sala con il
Luce il 23-24-25 novembre.
Il suo viaggio dal taglio poetico nei terremoti italiani, dal
Belice fino all'Irpinia ed Amatrice, attraverso gli archivi di
immagini dell'Istituto Luce è infatti accompagnato da
dichiarazioni di uomini di cultura e di scienza, raccolte
appunto durante la pandemia, in cui si sente l'ombra lunga
emotiva di questa realtà che rende tutti un po' più fragili, più
pronti ad aprirsi.
Preziosi, giovanissimo testimone del sisma in Irpinia nel
1980, ci porta attraverso un suo personale percorso narrativo,
nel Belìce, poi in Friuli, Assisi, l'Aquila, Amatrice tra
filmati di repertorio, scene di animazione, dichiarazioni di
testimoni di allora e di oggi: dai Vigili del Fuoco ai volontari
fino a Mario Cucinella, Pierluigi Bersani, Angelo Borrelli,
Grazia Francescato e altri ancora.
"Girato durante il Covid con persone che lo avevano vissuto e
lo stavano vivendo, ho raccolto testimonianze di grande umanità
come quella di De Luca che ha raccontato il suo 'terremoto',
ricordando il suo infarto, o di Sapelli che dichiara che il suo
'terremoto emotivo' c'è stato quando ha incontrato sua moglie".
Certo, aggiunge l'attore che non nasconde la sua voglia di
continuare a sperimentare la regia, "questo film parla della
morte come della vita, ma soprattutto del grande amore che ho
verso l'essere umano". (ANSA).
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