(dell'inviata Mauretta Capuano)
(ANSA) - MANTOVA, 12 SET - Quaderni con testi, disegni e
schizzi dove gli stati d'animo, le riflessioni, le emozioni, il
mondo fuori visto dallo spazio ristretto di una finestra o di un
balcone documentano la quarantena. Cinquantasei giorni costretti
a casa, in cui ritrovare e ricostruire i rapporti quotidiani
con gli spazi e gli oggetti della propria abitazione. Li hanno
raccontati Corrado Levi, artista poliedrico ed eterodosso,
architetto e scrittore, e Ugo La Pietra, artista, designer e
architetto, che dagli anni '60 indaga il senso dell'abitare
nello spazio, privato e pubblico. Sono riflessioni e storie, in
parole e immagini, in tempo di virus, nate separatamente e
diventate una mostra: 'Diari da casa' alla Galleria Corraini di
Mantova, inaugurata in occasione del Festivaletteratura, che si
potrà visitare fino al 30 ottobre.
Un viaggio che unisce due testimonianze separate. Quaderni
nati spontaneamente che vengono anche pubblicati da Corraini
Edizioni in occasione della mostra. Sono "Novità in casa" di
Corrado Levi e "Storie di virus" di Ugo La Pietra proposti in
grande formato e carta preziosa.
Da 'Il Balcone' a 'Il terrazzino' a 'La verità', nelle sue
riflessioni-racconti accompagnate da disegni e schizzi, La
Pietra ci mette davanti a noi stessi e a quello che abbiamo
perduto e ritrovato nelle sue 'Storie di virus' (euro 16,00).
"Da troppo tempo la gente aveva perso l'abitudine di stare a
casa, proiettata sempre di più nella città. Il modo migliore per
stare insieme agli altri è togliersi dalla solitudine domestica,
ormai sempre più alimentata dagli strumenti informatici e
telematici" scrive La Pietra.
Per Corrado Levi, realizzare un testo a cui è associato un
disegno è stato un esercizio quasi quotidiano. "Lo scrivere, e
solo una pagina al giorno, è un modo di porre paletti in questo
niente, un modo di avere frammenti di organizzazione" dice della
sua quarantena. E così in 'Novità in casa' (euro 16,00) disegni
che sembrano scarabocchi colorati sono anche il tema ossessivo
dei testi scritti. Come se disegnando e trovando titoli al
proprio lavoro ci si liberasse da un incubo. "Fatto disegno
'residui', sarà bello mostrarli di seguito. Un diario grafico
della mente in cattività e della mano!" scrive Levi. (ANSA).
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