(ANSA) - GENOVA, 27 APR - "E' un momento importante, ma non
può essere una festa perchè non bisogna mai dimenticare da cosa
nasce. Da una terribile tragedia". Lo ha detto Renzo Piano
all'ANSA nel giorno dell'inizio del varo dell'ultimo impalcato
del Ponte, da lui disegnato. "Soddisfatto? No, diciamo che
questa opera è consolante. E' consolante vedere che siamo
riusciti a costruirla". Piano non ci sarà domani: "Sono
prigioniero a Parigi, dove vivo la quarantena, e da due mesi non
vedo il ponte". "Consola vedere che questa opera è nata da un
grande lavoro collettivo. E' consolante vedere che si è riusciti
a realizzarla in tempi molto brevi. Io ho partecipato
sostanzialmente solo difendendo un'idea molto chiara e semplice,
molto genovese. Quella di un ponte che attraversa la vallata
chiedendo il permesso perché non è impattante". "Chiede il
permesso ma è molto forte. Il pezzo che sale domani e che chiude
l'impalcato pesa quasi mille tonnellate". "Si deve essere
orgogliosi, ma non io come architetto, tutti per il lavoro
collettivo.
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