(ANSA) - ROMA, 26 APR - Era da poco passata l'una del mattino
del 26 aprile 1986 quando l'esplosione del reattore numero
quattro nella centrale di Chernobyl, in Ucraina, provocò il più
grande disastro nucleare della storia assieme a Fukushima, in
Giappone, nel 2011. A 34 anni di distanza le conseguenze di
quella catastrofe, che sprigionò una potenza equivalente a 500
bombe atomiche come quella sganciata su Hiroshima, "restano", ha
detto l'Onu ricordando "uomini, donne e bambini colpiti dalla
contaminazione che non saranno dimenticati".
La nube tossica causò la morte di 31 persone e
l'evacuazione di 400.000 persone dall'area ma tutto il mondo fu
terrorizzato. E negli anni la calamità ha causato migliaia di
tumori coinvolgendo circa 8,4 milioni di persone tra Ucraina,
Bielorussia e Russia. Le cause dell'incidente, che l'Unione
Sovietico tentò di insabbiare, sono da imputare ad errori
tecnici, cattiva gestione, problemi relativi alla struttura e
all'impianto.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA