(ANSA) - ROMA, 4 GEN - Una miriade di account, attivati
quotidianamente da singoli mujahid o in forma automatizzata per
continuare a fare proseliti e comunicare, aggirando le
limitazioni messe in atto dagli amministratori delle piattaforma
social. Così si sta riorganizzando l'apparato di propaganda del
Daesh.Un fenomeno diventato evidente negli ultimi mesi, come
segnala la Polizia postale, impegnata in prima linea nel
contrasto al terrorismo internazionale di matrice jihadista e in
particolare ai fenomeni di radicalizzazione sul web. Nel 2019
sono stati 32.170 gli spazi web monitorati a questo scopo e
centinaia i contenuti rimossi. Un fronte che richiede un impegno
continuo anche perché sta emergendo con sempre più frequenza che
i lupi solitari agiscono con esplosivi e armi realizzati
seguendo le istruzioni pubblicate online. Dal bilancio delle
attività della polizia postale nell'anno appena trascorso emerge
l'allarme anche per l'aumento del cybercrime.
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