(ANSA) - ROMA, 02 NOV - Renato il Folle è tornato, con le sue
parrucche, i suoi cappelli stravaganti, i travestimenti, gli
abiti eccessivi. E con uno show dalle mille sfaccettature che è
uno spettacolo per gli occhi, ma soprattutto per le orecchie.
Ha debuttato a Roma, nel palazzetto dello Sport,
dove rimarrà per altre cinque date prima di spostarsi in giro
per l'Italia, il nuovo live di Renato Zero, "Zero il folle in
tour" (dal titolo dell'ultimo album pubblicato qualche settimana
fa), con l'esplicativo sottotitolo "Perché folle è chi sogna,
chi è libero, chi provoca, chi cambia". E Renato non smette di
sognare, di provocare, di cambiare. Sul palco, che diventa
quinta teatrale con tanto di sipario, maschere bianche a
troneggiare dall'alto e un'orchestra digitale che di tanto in
tanto compare sullo schermo, porta tutto il suo mondo di artista
controcorrente. La musica e le sue canzoni (quelle di Zero il
Folle al centro) la fanno da padrone, in un turbinio di cambi
d'abito (quasi una ventina). Se la prende con la crisi delle
nascite, con gli uomini violenti, con l'accidia che caratterizza
la società, con i cellulari che lo infastidiscono durante il
concerto. Ringrazia Roma, "sei grande, non ci sono buche, non
c'è monnezza che tengano".
E' un viaggio tra passato e presente, ma non è uno show
amarcord. In scaletta anche Madame e Triangolo, ma senza di lui
in scena. A cantarle i coristi, come a segnare un distacco da
quel tempo che fu. Una dicotomia che sembra risolversi nel
finale, quando sul brano Zero il Folle, l'uomo Renato e
l'artista Zero si guardano allo specchio. E fanno pace. "Ero
titubante all'inizio. Il calendario mi ha detto non hai più 18
anni. Ho riflettuto, ho dato un'occhiata alla muscolatura, mi
sono fatto mettere pure uno stent - rivela il cantautore ai
saluti -. Sarà dura liberarvi di me. Questa follia, tenetela da
parte: la calma piatta non ci piace un cazzoo". (ANSA).
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