(di Francesco Gallo)
(ANSA) - ROMA, OCT 29 - Come in tutti i thriller che si
rispettino nessuno è davvero quello che sembra. È il caso de
'Gli uomini d'oro' di Vincenzo Alfieri, film tratto da una
storia vera, con un Fabio De Luigi inedito e molto cattivo. Una
sorta di crime-comedy che arriva in sala il 7 novembre in 300
copie distribuite da 01 con nel cast anche Edoardo Leo,
Giampaolo Morelli, Giuseppe Ragone, Mariela Garriga, Matilde
Gioli, Susy Laude e con la partecipazione di Gian Marco
Tognazzi.
Siamo nella fredda Torino del 1996 e Luigi (Morelli),
impiegato postale molto napoletano sogna la baby pensione e una
vita in Costa Rica. Ma la pensione non arriva e così si passa al
piano b: rapinare il furgone portavalori che guida tutti i
giorni. E questo anche se così rischia di perdere Anna (Gioli),
la bella ragazza incontrata in una folle notte. Un colpo grosso,
il suo, studiato in tutti i particolari, un piano perfetto. Un
disegno criminale per cui avrà bisogno dell'aiuto del suo
migliore amico Luciano (Ragone), pugliese, juventino ed ex
postino quarantenne insoddisfatto, e soprattutto dell'ambiguo
collega Alvise (De Luigi), apparentemente tutto casa e famiglia.
Nella banda approda poi anche un ex pugile, il Lupo (Leo), ex
pugile, legato a Gina (Garriga) e a Boutique (Tognazzi), uno
stilista d'alta moda con un'insospettabile doppia vita.
"Una storia che parte come 'I soliti ignoti' e finisce come
'Le iene' - spiega Alfieri al suo secondo film -, un crime e una
commedia allo stesso tempo che parla più che della rapina, delle
persone che ne fanno parte". (ANSA).
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