(ANSA) - LONDRA, 13 FEB - Continua la crisi di pub e bar
britannici, già passati attraverso il duro periodo della
pandemia. Il numero di quelli costretti a chiudere è quasi
raddoppiato lo scorso anno a causa del caro vita per
l'inflazione record che ha colpito i gestori e i consumatori. Un
totale di 512 locali ha cessato l'attività rispetto ai 280 del
2021, secondo uno studio del gruppo di revisione contabile UHY
Hacker Young. "I prezzi dell'energia sono aumentati
vertiginosamente e hanno colpito duramente le società di pub per
tutto l'inverno dopo che il governo ha rimosso il sostegno alle
bollette energetiche delle imprese", si legge nello studio.
Inoltre, "la crisi del costo della vita, compresi gli aumenti
dei tassi di interesse, ha avuto un impatto sulle abitudini dei
consumatori, rendendoli meno propensi a compiere spese 'non
essenziali', tra cui un drink o un pasto al pub". E ha giocato
un ruolo nella crisi dei locali anche la protesta sindacale dei
ferrovieri che hanno organizzato diversi scioperi negli ultimi
mesi paralizzando spesso i trasporti su rotaia in Gran Bretagna.
(ANSA).
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