(ANSAmed) - TEL AVIV, 20 DIC - "Le accuse che figurano nel
documento dei leader della Chiesa sono infondate e distorcono la
realtà della comunità cristiana in Israele": lo ha affermato il
portavoce del ministero degli esteri israeliano Lior Hayat.
Rispondeva così ad un testo di alcuni giorni fa in cui i
Patriarchi e i Capi delle Chiese cristiane avvertivano che la
presenza cristiana in Terra Santa è esposta a minacce da parte
di "frange radicali" ebraiche. "La popolazione cristiana in
Israele, Gerusalemme inclusa - ha replicato Hayat - gode di
piena libertà di religione e di culto, cresce di continuo ed è
inserita nel particolare tessuto sociale di Israele".
"Dal giorno della sua fondazione - ha proseguito il portavoce
del ministero degli esteri - lo Stato di Israele si è impegnato
per la libertà di religione e di culto per tutte le religioni,
nonchè per garantire un libero accesso ai Luoghi santi".
"La dichiarazione dei Capi delle Chiese a Gerusalemme - ha
aggiunto - fa tanto più infuriare alla luce del loro silenzio
circa le difficoltà in cui versano molte comunità cristiane in
Medio Oriente, che soffrono di discriminazione e persecuzione".
"I leader religiosi - secondo Israele - hanno un ruolo critico
da svolgere nelle educazione alla tolleranza e alla coesistenza.
Dai leader della Chiese c'è da aspettarsi che comprendano le
loro responsabilità e le conseguenze di quanto hanno pubblicato,
che potrebbe condurre a violenza e arrecare danno ad innocenti".
Il comunicato del ministero degli Esteri termina con gli
auguri di Israele di Buon Natale "ai cristiani della Terra Santa
ed in tutto il mondo" (ANSAmed).
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