(ANSA) - ROMA, 14 OTT - Battuta d'arresto per il processo a
carico dei quattro 007 egiziani accusati di avere sequestrato,
brutalmente torturato e infine ucciso il ricercatore Giulio
Regeni nel 2016. I giudici della III corte d'Assise, dopo cinque
ore di camera di consiglio, hanno annullato il rinvio a giudizio
disposto dal gup nel maggio scorso rinviando gli atti per
cercare di rendere effettiva la conoscenza del processo agli
imputati. Il rischio sarebbe la nullità del procedimento.
Il nodo sulla presenza del generale Sabir Tariq, i colonnelli
Usham Helmi, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim
Abdelal Sharif si annunciava complesso. A parere della Corte
d'assise di Roma "il decreto che disponeva il giudizio era stato
notificato agli imputati comunque non presenti all'udienza
preliminare mediante consegna di copia dell'atto ai difensori di
ufficio nominati, sul presupposto che si fossero sottratti
volontariamente alla conoscenza di atti del procedimento". Si
riparte quindi dall'udienza preliminare. Il giudice dovrà
utilizzare tutti gli strumenti, compresa una nuova rogatoria con
l'Egitto, per rendere effettiva e non solo presunta la
conoscenza agli imputati del procedimento a loro carico. Fonti
di procura esprimono amarezza e sorpresa mentre i familiari di
Giulio, presenti in aula, non si dicono rassegnati: è "solo una
battuta d'arresto, premiata la prepotenza egiziana". (ANSA).
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA