(ANSA) - ROMA, 11 OTT - Isabelle Huppert è davvero fuori
categoria. A 68 anni lavora ancora tantissimo tra cinema e
teatro, dimostrando anche una duttilità a tutto tondo proprio
come ne LA PADRINA, film di Jean-Paul Salomé tra commedia e
polar, in cui l'attrice mette in atto una vera e propria
trasformazione estetica, esistenziale e finanziaria. Nel film,
tratto dal romanzo La Daronne di Hannelore Cayre (edito in
Italia da Edizioni leAssassine) e dal 14 ottobre in sala con I
Wonder, l'attrice è Patience, traduttrice specializzata in
intercettazioni telefoniche per la squadra antidroga. Una donna
mal pagata, con una madre anziana malata a carico e con una vita
piena di frustrazioni anche affettive.
Durante un'intercettazione arriva per lei l'occasione di
cambiare vita. Viene infatti a conoscenza del traffico di
hashish da parte del figlio di una donna che conosce bene, la
badante della madre, e decide così di intrufolarsi nella rete
dei trafficanti per proteggere, almeno inizialmente, il giovane.
Ma quando si trova tra le mani un grosso carico di droga, non si
fa sfuggire l'occasione, fa il salto di qualità e diventa La
Padrina, una credibile "trafficante all'ingrosso" vestita come
un'araba e con tanto di cane lupo al suo fianco.
In molti hanno visto LA PADRINA come una risposta al
femminile a una delle serie tv più belle mai prodotte, ovvero
BREAKING BAD. Lì il protagonista era un professore di chimica,
Walter White, che dopo aver scoperto di avere un cancro ai
polmoni, decide di diventare socio di uno spacciatore di droga
nella produzione di anfetamine per garantire il benessere alla
sua famiglia. (ANSA).
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