(ANSA) - ROMA, 24 SET - I talebani si preparano a
ripristinare le esecuzioni dei condannati per omicidio e le
amputazioni delle mani e dei piedi dei condannati per furto,
anche se forse non in pubblico: lo ha detto all'agenzia di
stampa Associated Press Nooruddin Turabi, uno dei fondatori
dell'organizzazione e responsabile dell'applicazione della legge
islamica nel Paese durante il precedente governo dei mullah. Lo
riporta il Guardian.
Nel precedente governo dei talebani Turabi era ministro della
Giustizia e capo del cosiddetto ministero della Propagazione
della virtù e della prevenzione del vizio, mentre adesso è
responsabile del sistema carcerario ed è uno dei leader inclusi
nella lista delle sanzioni Onu.
A giudicare i casi, ha spiegato, saranno i giudici, comprese
le donne: "Il taglio delle mani è molto necessario per la
sicurezza", ha affermato, ricordando che quando veniva praticato
ha avuto un effetto deterrente. Il governo, ha concluso, sta
studiando se eseguire le punizioni in pubblico e "svilupperà una
politica" al riguardo.
Quando i talebani erano al potere 20 anni fa, le esecuzioni
dei condannati per omicidio venivano eseguite in genere con un
colpo di arma da fuoco alla testa sparato da un membro della
famiglia della vittima, che aveva l'opzione di accettare i
cosiddetti "soldi insanguinati" in cambio della vita del
condannato. Per i ladri, inoltre, la punizione era l'amputazione
di una mano, mentre per il reato di rapina in autostrada
venivano amputati una mano e un piede. (ANSA).
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