(ANSA) - ROMA, 16 AGO - Poche ore dopo aver annunciato la sua
fuga, giustificata su Facebook dall'intenzione di "evitare un
bagno di sangue", il presidente afghano, Ashraf Ghani, è stato
subissato dalle critiche sui social, in cui viene accusato di
vigliaccheria, di un gesto egoista e sconsiderato e
"antipatriottico", mentre l'Afghanistan cadeva nelle mani dei
talebani.
Fra i maggiori critici, il suo ministro della Difesa,
Bismillah Khan Mohammadi, che su Twitter - scrive Bbc - sbotta:
"Ci hanno legato le mani dietro alla schiena e venduto la nostra
patria. Maledetto sia il riccone e la sua gang", riferendosi a
Ghani.
Ma la fuga del presidente, che sarebbe riparato in
Uzbekistan, forse via Tagikistan, viene considerata dai critici
solo come la "ciliegina sulla torta", dopo aver lasciato - si
afferma - che la corruzione dilagasse, che l'esercito lo
abbandonasse e dopo aver fallito nel contenere e nel trattare
coi talebani.
Un corrispondente del New York Times a Kabul, Sharif Hassan,
scrive che "gli afghani non perdoneranno mai Ghani e i suoi due
leccapiedi, Mohib e Fazly", riferendosi ai suoi due principali
consiglieri. (ANSA).
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