(ANSA) - ROMA, 17 LUG - "Voglio dire ai giovani artisti di
non preoccuparsi delle opinioni altrui e di seguire il proprio
cuore: fatevi sorprendere dal mondo e trovate muri da
attraversare": è un invito all'azione e a un'arte
necessariamente 'militante' quello che Marina Abramović ha
rivolto il 16 luglio al pubblico del MAXXI di Roma, nel corso di
una conversazione con il direttore artistico del museo Hou
Hanru.
In un completo scuro sobrio ma con qualche trasparenza,
appassionata, ironica e carismatica, l'artista è salita sul
palcoscenico estivo del museo per raccontarsi di fronte a una
platea composta per lo più da giovani, nell'ambito di un evento
sold out organizzato in occasione della mostra "Più grande di
me. Voci eroiche dalla ex-Jugoslavia" allestita fino al 12
settembre, in cui è presente la sua celebre opera "Rhythm 0" del
1974.
"L'arte deve essere ossigeno per la società, deve porre le
giuste domande, non essere un bene di consumo. Abbiamo tutti
delle responsabilità, ora è tempo di agire", ha detto l'artista,
dopo essere stata accolta e introdotta dalla presidente della
Fondazione MAXXI, Giovanna Melandri, "Ognuno ha la propria
storia e più si va in profondità dentro se stessi e più arriva
il messaggio. Per produrre cambiamenti dentro le persone c'è
bisogno di grandi tragedie. La pandemia è stata una catastrofe
che ha colpito tutti e ha prodotto un impatto forte a livello di
coscienza del pianeta. Abbiamo compreso quanto siamo fragili e
mortali e quanto siamo incapaci di resistere alla sofferenza".
(ANSA).
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