(ANSA) - ROMA, 05 LUG - Nello Yemen in guerra il numero di
bambini che affrontano interruzioni nell'istruzione potrebbe
arrivare a 6 milioni, rivela un Rapporto "Istruzione interrotta"
dell'Unicef, secondo il quale oltre 2 milioni di bambini
attualmente non frequentano la scuola e due insegnanti su tre,
cioè oltre 170.000, non ricevono uno stipendio regolare da 4
anni e che dal marzo 2015 sono stati 231 gli attacchi sulle
scuole yemenite. Lo scrive l'agenzia Onu per l'infanzia.
"A sei anni dall'inizio del devastante conflitto in Yemen,
ancora in corso, l'istruzione dei bambini nel paese ne è
diventata una delle maggiori vittime.
Poco più di 2 milioni di ragazze e ragazzi in età scolare non
stanno andando a scuola, a causa della povertà, del conflitto e
della mancanza di opportunità che compromettono la loro
istruzione. Il numero è raddoppiato rispetto ai bambini che non
frequentavano la scuola nel 2015, quando il conflitto è
cominciato.
Il rapporto su "Istruzione interrotta: l'impatto del
conflitto sull'istruzione dei bambini nello Yemen analizza i
rischi e le sfide che i bambini affrontano quando non vanno a
scuola, e le azioni urgenti necessarie a proteggerli.
Il rapporto evidenzia che quando i bambini non vanno a scuola
le conseguenze sono disastrose, sia per il loro presente che per
il loro futuro. Le ragazze vengono costrette a matrimoni
precoci, in cui rimangono intrappolate in un ciclo di povertà e
potenziale inespresso. I ragazzi e le ragazze sono più
vulnerabili al lavoro minorile o al reclutamento nei
combattimenti.
Altri 4 milioni di bambini sono a rischio di istruzione
interrotta o di abbandono, perché gli insegnanti non retribuiti
lasciano l'insegnamento per trovare altri modi di provvedere
alle loro famiglie, si legge.
I bambini che non portano a termine la loro istruzione -
scrive ancora l'agenzia Onu - sono intrappolati in un ciclo di
povertà che si perpetua da solo. Se i bambini che non vanno a
scuola o quelli che hanno abbandonato recentemente non saranno
supportati in modo adeguato, potrebbero non rientrarci mai.
(ANSA).
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