(ANSA) - ROMA, 26 GIU - Lo striscione d'apertura, ed anche lo
slogan, del Roma Pride, in piazza Vittorio nel cuore del
quartiere Esquilino, è "Orgoglio e Ostentazione", ma affiancato
da molti che replicano alle obiezioni del Vaticano sul ddl Zan,
tra cui: "Per la laicità dello Stato aboliamo il concordato".
"Orgoglio - spiegano gli organizzatori - perché nessun
momento di crisi può fermare la fierezza della comunità
LGBTQIA+. Ostentazione perché nessun 'avversario' può tentare di
'normalizzare' le soggettività, le relazioni, i corpi della
comunità. Il Roma Pride è ostentazione, è orgoglio, è lotta.
Anche il documento politico di quest'anno si sofferma sulla
necessità di trovare una nuova normalità, diversa da quella che
sentiamo di aver perso per via della pandemia. Ritrovarsi vuol
dire ritrovare gli spazi e renderli attraversabili e
conoscibili. L'obiettivo di questo Pride è di poter riscrivere
un mondo inclusivo, in cui la violenza, l'odio, l'oscurantismo
siano solo un brutto sogno".
"E invece l'attualità, basti pensare al ddl Zan, ci porta di
troppi anni indietro, anni in cui la nostra comunità era
marginalizzata, isolata, giudicata. - afferma Claudio Mazzella,
portavoce del Roma Pride - Sentiamo il dovere di ricordare che
nessuno deve chiedere il permesso per determinare la propria
vita. La felicità è un diritto che non va scambiato per nessuna
'buona norma'. Non possiamo più avere paura di vivere allo
scoperto, non siamo più disposti a sacrificare la nostra dignità
per avere in cambio pezzi di diritti, perché i diritti non
possono essere merce di scambio. Per questo, non ci nascondiamo,
per questo vogliamo tornare in piazza con 'orgoglio e
ostentazione'. (ANSA).
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