(ANSA) - LIMA, 12 APR - Con oltre il 70% dei voti scrutinati,
l'insegnante comunista Pedro Castillo si conferma la prima
scelta alle elezioni presidenziali tenutesi ieri in Perù, mentre
continua la battaglia voto per voto tra tre candidati di destra
per aggiudicarsi un posto al ballottaggio del prossimo 6 giugno.
Castillo è considerato la sorpresa delle elezioni
presidenziali, dalle quali emerge l'estrema frammentazione
politica del Paese. Cinquantuno anni, insegnante di scuola
elementare della regione di Cajamarca, ha acquisito notorietà a
partire dal 2017, quando ha guidato un grande sciopero nazionale
degli insegnanti che ha interrotto le lezioni per tre mesi. Con
una campagna inizialmente sottotono, il candidato ha visto
crescere la sua popolarità nelle ultime settimane, spinto dai
settori della sinistra peruviana che non hanno voluto accettare
la candidata progressista moderata Verónika Mendoza, del blocco
Juntos por el Perù.
Tra le sue proposte, il partito di Castillo parla di una
nazionalizzazione delle imprese energetiche e di aumentare la
spesa statale per l'istruzione nel Paese. Durante la campagna
elettorale, Castillo ha annunciato che in caso di vittoria
chiederà di istituire un'Assemblea Costituente per cambiare la
Costituzione del 1993, redatta dopo l'"autogolpe" dell'ex
presidente Alberto Fujimori. Promette inoltre la formazione di
una nuova Corte costituzionale eletta dal popolo invece che dal
Congresso.
Castillo si è ripetutamente espresso contro gli studi di
genere nelle scuole, nonché sui diritti sociali come il
matrimonio paritario tra persone dello stesso sesso. Sulla
questione dell'aborto ha dichiarato che, sebbene lui sia
contrario, sarà un tema affrontato dall'Assemblea costituente.
Le sue proposte hanno convinto il Perù rurale, dal quale ha
ricevuto la maggioranza dei consensi. Durante la sua campagna,
Castillo si è sforzato infatti di mettere in luce le sue origini
umili e andine, simboleggiate dal cappello di paglia che indossa
sempre, tipico dei contadini della provincia di Chota dove è
nato, e dal cavallo sul quale si è recato al seggio per votare
domenica. (ANSA).
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