(di Alessandra Baldini)
(ANSA) - NEW YORK, 27 FEB - June Osborne e le altre ancelle
ribelli del regime teocratico di Gilead tornano in aprile su
Hulu per la quarta stagione della serie ispirata al romanzo
distopico di Margaret Atwood e anche stavolta, come e ancor più
che nelle tre precedenti, lo sfondo di riferimento rifletterà le
ansie del momento: nella fattispecie quelle dei tempi
post-Trump.
La serie tornerà con tre di dieci episodi il 28 aprile e
prenderà le mosse da quando, alla fine della terza stagione,
June rischia la vita per liberare decine di bambini di Gilead e
mandarli in Canada. Miller ha detto di non aver mai considerato
l'ipotesi di far morire June, ma che le conseguenze delle sue
azioni hanno spinto la serie su una nuova traiettoria e che il
pubblico "sarà soddisfatto" dalle soluzioni: "In parte ha a che
fare con il Covid e con la considerazione che la vita è breve,
ma in questa stagione abbiamo cercato di fare progressi e far
succedere cose".
La quarta stagione era tornata sul set un anno fa, ma quasi
subito, in marzo, la pandemia aveva bloccato la produzione.
Quando è stato possibile ricominciato a girare è stato
necessario ridurre il numero delle persone nelle scene e creare
"bolle" di lockdown. "La cosa più difficile è stata far arrivare
il cast in Canada. Per questo abbiamo dovuto tener fuori alcuni
attori". Ma una volta creata la "bolla", tra test e quarantene,
"tutto è andato come si deve", ha detto Elizabeth Moss, che
oltre a interpretare il ruolo di June stavolta è per la prima
volta alla regia di tre delle dieci puntate.
E c'è già comunque una quinta stagione all'orizzonte: Miller
ha detto di essere rimasto affascinato da quanto accade in "The
Testaments", il sequel che la Atwood ha dato alle stampe nel
2019 e di cui Hulu ha acquisito i diritti: "Sarà parte del
nostro futuro". (ANSA).
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