(ANSA) - MILANO, 10 NOV - "Sono sconvolta dal fatto che si
sia permesso a questo essere ignobile, che massacrava senza
pietà, di mettere un'altra famiglia in condizioni di dolore,
calpestando e oltraggiando, tra l'altro, ancora la memoria di
mio padre e dei suoi colleghi". Così Daniela Lia, figlia di
Pietro Lia, carabiniere ucciso assieme ad altri due militari nel
'79 da Antonio Cianci, ha commentato con l'ANSA il tentato
omicidio compiuto da Cianci dopo aver ottenuto un permesso
premio.
Sua madre "non si riprese mai dalla morte di mio padre, fu
lacerata per sempre dal dolore, ebbe un ictus e morì tre anni
fa". La notte scorsa, spiega Lia, "l'ho passata senza dormire e
il dolore si è risvegliato ancora stamattina". Domenica scorsa,
poi, "c'era stata una cerimonia a Melzo" per onorare quei tre
militari morti in servizio nel '79, ai quali è stato "dedicato
anche un cippo in un parco". Poi la notizia che a quell'uomo
"senza scrupoli, né pietà, che uccideva per uccidere non per
rapina", è stato permesso di tornare a colpire.
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