(ANSA) - BEVAGNA (PERUGIA), 23 AGO - C'è "poca differenza"
tra i migranti "trattenuti" sulle navi e gli sfollati del sisma
in centro Italia costretti a vivere fuori dalle loro abitazioni.
A sostenerlo è il presidente della Conferenza episcopale umbra e
vescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo nel ricordare
il terzo anniversario della prima forte scossa. Parole
pronunciate a Bevagna nel corso dell'omelia per la festa del
beato Giacomo Bianconi.
"C'è poca differenza e direi c'è la stessa responsabilità
morale - ha detto monsignor Boccardo - nel trattenere migranti e
profughi su una nave in attesa di un porto sicuro e
nell'obbligare tanta gente a vivere fuori dalla propria casa
nella precarietà e nell'attesa".
"Nell'anniversario della prima scossa del terremoto c'è un
verbo - ha aggiunto il presidente della Ceu - che è urgente
declinare con serietà e responsabilità ed è restituire. Bisogna
restituire con urgenza alle popolazioni della Valnerina la
fiducia che è stata loro rubata". (ANSA).
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