(ANSA) - ROMA, 04 MAG - Il numero delle vittime sul lavoro
torna nuovamente a crescere. Nel primo trimestre del 2023 si
registra un +3,7% rispetto allo stesso periodo del 2022: 196
vittime contro 189, con un picco di crescita nel Nord-Ovest,
+22,4%, "dove la ripresa delle attività produttive sta
comportando costi umani sempre più intollerabili".
E' quanto riporta lo studio di Eures e Uil "Gli infortuni sul
lavoro in Italia: incidenza e profili di rischio".
Nel 2022 si sono contati tre morti sul lavoro al giorno, per
un totale di 1.090 decessi, in calo del 10,7% rispetto al 2021,
quando gli infortuni con esito mortale erano stati 1.221. Ma la
flessione, sottolinea lo studio, è dovuta "esclusivamente al
quasi azzeramento delle vittime sul lavoro per causa Covid-19,
che passano da 294 nel 2021 a 10 del 2022". Aumentano, infatti,
gli infortuni mortali non correlati al virus, cresciuti nel 2022
del 16,5%.
Quasi la metà delle morti (46,9% nel 2021, ultimo dato
disponibile) si registra nel settore terziario, un dato questo
"trainato dal settore dei trasporti e da quello del commercio,
al cui interno è compresa l'attività di riparazione di
autoveicoli e motocicli, che complessivamente assorbono oltre un
infortunio mortale su quattro. Segue - evidenzia lo studio - il
settore industriale, che assorbe il 37,5% degli eventi, e al cui
interno svolge un ruolo particolarmente significativo
l'edilizia, dove si registra il 19% delle morti sul lavoro".
(ANSA).
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