(ANSA) - BETLEMME, 25 DIC - Nella Piazza della Mangiatoia a
Betlemme i pochi cappelli di Babbo Natale e il suono dei tamburi
ci ricordano che oggi è un giorno di festa. Ma la folla è
scarsa, perché anche quest'anno il coronavirus ha rovinato i
festeggiamenti del 24 dicembre.
Secondo la tradizione cristiana luogo di nascita di Gesù,
Betlemme di solito vede affluire a Natale migliaia di turisti e
pellegrini stranieri. Ma la città della Cisgiordania occupata ha
dovuto accontentarsi ancora una volta di celebrazioni ristrette,
con Israele - che controlla l'accesso a questo territorio
palestinese - che ha chiuso i confini per limitare la diffusione
della variante Omicron del Covid-19. Il ministro del turismo
palestinese Rula Maayah è lieto che quest'anno, "grazie ai
vaccini", la città torni a festeggiare dopo un'edizione 2020
ristretta. Nell'omelia per la messa di mezzanotte celebrata
nella chiesa di Santa Caterina a Betlemme, l'amministratore
apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, Pierbattista
Pizzaballa, ha sottolineato che le celebrazioni sono state
"certamente più gioiose" dell'anno precedente. "Rispetto al
Natale 2020, i partecipanti sono molto più numerosi e questo è
un segnale incoraggiante", ha dichiarato davanti a un'assemblea
interamente coperta dalle mascherine, lamentando però l'assenza
di fedeli stranieri.
Nell'attigua Basilica della Natività, i visitatori hanno
avuto la possibilità durante il giorno di poter meditare quasi
da soli nella grotta dove nacque Gesù. "Surreale", ammette
Hudson Harder, uno studente americano di 21 anni.
"Egoisticamente, pensiamo che sia bello vedere questo posto così
vuoto", ha detto il giovane. "Ma d'altra parte, ci dispiace per
i negozi, per i soldi che perdono. È piuttosto tragico". I
numerosi hotel della città sono praticamente deserti in questi
giorni. Alcune attività, pur essendo il giorno più importante
dell'anno, non si sono nemmeno degnate di aprire ieri. (ANSA).
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