(ANSA) - ROMA, 30 NOV - La pandemia ha inciso fortemente sui
risultati delle società energetiche che nel 2020 rispetto al
2019 hanno registrato un fatturato in diminuzione di 71 miliardi
di euro, circa un quarto dell'anno precedente (-24,6%); perdite
per oltre 2,5 miliardi di euro; debiti cresciuti del 4% a 168
miliardi ma tenuta occupazionale, anzi con un minimo incremento
(+0,2%) . E' quanto emerge dall'ultima edizione del "Rapporto
sui bilanci delle Società dell'energia 2014-2020" realizzato dal
Centro Studi CoMar, nel confronto tra fine 2020 e 2019. Il
Rapporto prende in considerazione le imprese, di diritto
Italiano, che producono, distribuiscono e vendono sia
elettricità e gas, che petroli e carburanti.
In particolare gli utili, che nel 2019 erano stati di 6,9
miliardi di euro, rappresentando il 2,4% del fatturato, sono
diventate perdite per 2,5 miliardi nel 2020; il margine
operativo netto, è stato di 16 miliardi di euro in diminuzione,
del 38,7% sui 26,1 miliardi del 2019; il rapporto tra margine
operativo netto e fatturato, in calo al 7,3% per il 2020 dal 9%
e più del 2018 e 2019; i debiti finanziari, sempre tra il 2019 e
il 2020, si sono incrementati del 4%; il rapporto tra debiti
finanziari e fatturato è balzato al 76,8% nel 2020, venti punti
in più sul 2019. Gli addetti delle Società considerate sono
stabili, intorno a185.000; il fatturato per dipendente è stato
di 1.179.000 euro nel 2020, in significativo calo rispetto ai
1.568.000 del 2019 . Al 31 dicembre 2020 le società dell'energia
quotate, erano 18: A2a, Acea, Alerion Clean Power, Ascopiave,
Ecosuntek, Edison, Elettra Investimenti (revocata il 4 giugno
2021), Enel, Eni, Erg, Falck Renewables, Gas Plus, Hera, Iren,
Italgas, Saras, Snam, Terna. A fine 2020, la loro
capitalizzazione su Borsa Italiana era di 170 miliardi di euro,
il 28,3% della capitalizzazione totale (606,5 miliardi); con il
titolo Enel quale maggiore in assoluto. (ANSA).
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