(ANSA) - ROMA, 03 OTT - Bob Geldof compie 70 anni martedì 5
ottobre e nessun ufficio stampa avrebbe mai potuto pubblicizzare
meglio l'evento di quanto abbiano fatto Bono e The Edge con il
video in cui gli dedicano "In My Life" dei Beatles. Al di là
delle comuni origini irlandesi, i tre sono amici da una vita, ma
quando gli U2 erano solo un gruppo di ragazzi in cerca di gloria
Bob era in testa alla classifica del Regno Unito con "Rat Trap"
e poi con "I don't Like Mondays" (una hit mondiale) con i suoi
Boomtown Rats, la band che ai tempi del Punk ha aperto la strada
del nuovo rock in Irlanda.
Da allora però la carriera musicale di Geldof non è andata
molto più avanti e questo deragliamento lo ha sempre attribuito
all'evento che lo ha trasformato in un'icona e che gli ha
garantito un posto nei libri di storia: Live Aid, il più grande
e famoso concerto benefico di sempre. Era il 1984 quando Midge
Ure scriveva "Do They Know It's Christmas", un singolo
interpretato da tutte le star del pop e del rock del Regno Unito
i cui proventi erano destinati alle popolazioni dell'Africa. La
"risposta" americana sarà "We Are The World". L'anno dopo Geldof
e Ure organizzano Live Aid: il leader dei Boomtown Rats diventa,
come dice lui stesso, "Saint Bob", una sorta di leader globale
dell'impegno e della musica messa al servizio degli ideali che
fa sembrare possibile anche cambiare la politica, ma che, in un
vero e proprio cortocircuito esistenziale, non riesce più a
trovare un pubblico per la sua musica. (ANSA).
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