(ANSA) - MADRID, 01 OTT - Il primo ottobre 2017 si tenne in
Catalogna un referendum non autorizzato dalla Spagna
sull'indipendenza della regione: una data contraddistinta da
tensioni istituzionali e politiche senza precedenti nella storia
recente del Paese e dalle violenze della polizia, che viene
ricordata a quattro anni di distanza da partiti e movimenti
sociali secessionisti.
La giornata è iniziata con un atto istituzionale in cui il
presidente regionale, l'indipendentista moderato Pere Aragonès,
ha dichiarato che il suo governo si sente "orgoglioso" di quel
giorno e ha promesso di continuare a "lavorare per rendere
possibile l'indipendenza", attraverso "negoziati con lo Stato"
ma "senza rinunciare a nulla".
Previsti per oggi e per il weekend eventi di diverso tipo:
manifestazioni, concerti, atti culturali e conferenze, sia a
Barcellona sia in altre località catalane.
Come anche segnalato dai principali media catalani, in questo
momento di alto valore simbolico per il movimento secessionista
i partiti al governo nella regione (Esquerra Republicana e Junts
per Catalunya) intendono dare mostra di unità, ma arrivano
all'appuntamento dopo un periodo contraddistinto da tensioni
interne, in particolare sulla strategia da adottare rispetto ai
negoziati appena riaperti con Madrid. E con le pressioni
esercitate su di loro da influenti organizzazioni della società
civile favorevoli alla secessione e che spingono per la rottura
con lo Stato spagnolo. (ANSA).
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