(ANSA) - MANSURA, 28 SET - Si tiene oggi a Mansura, sul delta
del Nilo, la seconda udienza del processo a carico di Patrick
Zaki, lo studente egiziano dell'università di Bologna in carcere
in Egitto da quasi 20 mesi.
Come la prima udienza svoltasi il 14 settembre, quella
odierna si tiene di nuovo davanti a una Corte della Sicurezza
dello Stato per i reati minori (o d'emergenza) di Mansura, la
città natale di Patrick.
Nell'ala nuova del vecchio Palazzo di Giustizia, è previsto
che nell'ambito di una sessione di varie ore vengano esaminati
molte decine di casi a partire da metà mattinata. La volta
scorsa l'aggiornamento a oggi, dopo un'udienza di pochi minuti,
fu annunciato verso le 15 ora locale e italiana.
Visto il tipo di corte, si desume che l'accusa a suo carico
su cui si dibatterà oggi sulla base di tre articoli
giornalistici è quella di "diffusione di notizie false dentro e
fuori il Paese". Un reato sanzionato con un massimo di cinque
anni di carcere. La corte può emettere una sentenza
inappellabile in qualsiasi udienza.
È già stato confermato però da una legale dello studente
che restano in piedi (si presume quindi da affrontare
eventualmente in altra sede) le accuse di "minare la sicurezza
nazionale" e di istigare alla protesta, "al rovesciamento del
regime", "all'uso della violenza e al crimine terroristico": le
ipotesi di reato basate sui dieci post su Facebook di
controversa attribuzione.
Si tratta di crimini che gli fanno rischiare 25 anni di
carcere, secondo Amnesty International, o addirittura
l'ergastolo, hanno sostenuto fonti giudiziarie egiziane.
Come sempre avvenuto nelle udienze per il rinnovo della
custodia cautelare, è prevedibile anche per oggi la presenza
presso il Tribunale di un diplomatico italiano nell'ambito di un
monitoraggio processuale Ue che coinvolge paesi extra-europei
come il Canada. (ANSA).
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