"Sì al Green Pass come strumento di libertà, ma i teatri
tornino alla capienza massima": alla vigilia della prossima
stagione teatrale e delle tanto attese riaperture dei luoghi
dello spettacolo dal vivo, l'ATIP - Associazione Teatri Privati
Italiani lancia un nuovo appello in una lettera inviata al
Ministro della Cultura Dario Franceschini perché, si legge nel
documento, "un'altra stagione senza poter svolgere piena
attività - in misura quanto meno pari al 75% del periodo
pre-Covid- il settore privato non se la può permettere".
Sottolineando quanto l'intero comparto teatrale - dopo quasi 2
anni di sostanziale inattività dello spettacolo dal vivo - stia
aspettando con ansia di poter ricominciare a lavorare nella
massima serenità e in piena sicurezza (per il pubblico e per i
lavoratori), l'Associazione -che riunisce le più importanti
imprese di Spettacolo dal vivo private italiane- auspica un
intervento chiarificatore del Ministro in seguito all'entrata in
vigore del Green Pass sulle modalità di accesso e di fruizione,
"affinché si fughi ogni dubbio circa l'abbattimento delle
ulteriori restrizioni come il distanziamento fisico e il
contingentamento delle capienze rispetto alle rispettive
agibilità". L'ATIP sostiene la decisione del Governo di aver
introdotto la misura del Green Pass, ma resta tuttavia convinta
che "non si può più aggiungere restrizioni a restrizioni: il
Green Pass sia piuttosto lo strumento di liberazione per chi si
accinge a tornare ad assistere a Spettacoli teatrali, facendo
della propria vaccinazione un mezzo di libertà e non già un
ennesimo filtro limitativo". Oltre a chiedere alle Istituzioni
di riportare le sale alla massima capienza, l'Associazione
presieduta da Massimo Romeo Piparo auspica che "si lascino le
mascherine come unico dispositivo di protezione per le aree
comuni o per quando si lascia il proprio posto, al pari di
quanto già previsto per il settore della ristorazione": questo
per evitare che si rimandi ancora per il pubblico la possibilità
di godere di un momento di intrattenimento culturale senza
tensioni né paure. (ANSA).
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