(ANSA) - TEL AVIV, 14 AGO - Israele ha richiamato
l'incaricato di affari a Varsavia in protesta al via definitivo
alla legge sulla restituzione dei beni ebraici sequestrati
durante la Seconda Guerra Mondiale. Il ministro degli esteri
Yair Lapid - che ha definito "antisemita e immorale" il
provvedimento - ha detto su twitter di "aver incaricato il capo
dell'ambasciata in Polonia di tornare immediatamente in Israele
per consultazioni a tempo indeterminato". Inoltre il nuovo
ambasciatore in Polonia "che doveva partire presto per Varsavia
- ha aggiunto Lapid - non partirà in questa fase".
Poco prima il presidente della Polonia, Andrzej Duda, ha
approvato la controversa legge, che limiterà fortemente le
richieste di indennizzo per le proprietà sequestrate dopo la
Seconda Guerra Mondiale. Il provvedimento stabilisce un limite
di tempo di 30 anni per i ricorsi contro le confische delle
proprietà, molte delle quali relative alla comunità ebraica
polacca. Dopo la guerra, le autorità comuniste nazionalizzarono
infatti un gran numero di proprietà che erano state abbandonate
perché i loro proprietari erano stati uccisi o erano fuggiti.
La legge riguarda sia i richiedenti ebrei che non ebrei, ma
gli attivisti affermano che i proprietari ebrei saranno colpiti
in modo sproporzionato perché spesso hanno presentato più tardi
i reclami dopo la guerra.
Duda ha dichiarato all'agenzia di stampa polacca Pap che
spera che la legge ponga fine a "un'era di caos legale" e "mafie
di riprivatizzazione". Il governo afferma che ripristinerà la
certezza del diritto sul mercato immobiliare e bloccherà le
false richieste di restituzione. Quando il parlamento ha
approvato la legge questa settimana, il ministro degli Esteri
israeliano Yair Lapid e il segretario di Stato americano Antony
Blinken hanno chiesto a Duda di non firmare la norma. Lapid ha
affermato che la legge "danneggia sia la memoria dell'Olocausto
che i diritti delle sue vittime". (ANSA).
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