(ANSA) - GIFFONI VALLE PIANA, 25 LUG - In Gomorra 5, la
stagione finale della serie, che debutterà su Sky a novembre
"troverete un Genny ancora diverso, magari non nel look ma nella
testa. Posso dire che questa ultima stagione lascerà tutti
quelli che hanno amato come me questa serie tristi da un lato
ma felici dall'altro". Lo assicura l'attore che incarna il
personaggio, Salvatore Esposito, di ritorno a Giffoni per un
incontro con i ragazzi della sezione Impact!. L'occasione è
anche l'uscita del primo romanzo dell'attore, Lo sciamano
(Sperling & Kupfer), un thrlller incentrato su un geniale
profiler Christian Costa, conosciuto in tutto il mondo,
specializzato in crimini esoterici che deve confrontarsi con un
terribile serial killer, L'inquisitore, affrontando anche ombre
del proprio passato.
Una storia che Esposito ha immaginato all'inizio come
soggetto di serie, ma poi è andato ampliandosi sempre più,
soprattutto nei rigidi inverni passati a Chicago, per girare
Fargo. Esposito evita sornione la risposta quando gli chiedono
se l'idea della serie sia ancora in piedi, ma nel caso si
facesse "il protagonista lo farei io" aggiunge..
Tante le domande anche sul capitolo finale di Gomorra e cosa
provi a chiudere a un capitolo così importante della sua
carriera: "Quando ho pubblicato un video dove davo l'addio a
Genny e a una serie che mi ha dato tantissimo avevo dentro una
frattura, per la fine di un percorso e il dolore di staccarmi
da un personaggio estremamente complesso e complicato da
gestire, che mi ha fatto crescere tantissimo. Ogni volta che
dovevo raccontarne un'evoluzione imparavo qualcosa sia da uomo
che da attore, ad esempio a non giudicare nessuno a priori".
Genny "commette atti orribili, che lo rendono degno
dell'inferno, ma è anche vittima del contesto in cui è nato e
cresciuto e delle scelte fatte per lui della madre e il padre".
Come racconterebbe invece la resilienza di chi vive nei luoghi
di Gomorra? "Soffermandomi su tante storie di gente che vive in
assoluta legalità anche se viene abbandonata dalle istituzioni,
mentre certi politici pensano solo a fare proclami". (ANSA).
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