(ANSA) - ROMA, 12 LUG - Un'incidenza complessiva della
pirateria audiovisiva al 38% nell'ultimo anno e un calo degli
atti illeciti a 57 milioni, numero inferiore rispetto a un
bimestre medio del 2019: dopo l'anomalia registrata in piena
pandemia, con 243 milioni di atti illeciti durante il primo
lockdown e una perdita per l'industria del settore di 591
milioni di euro, è un ritorno a una situazione di "normalità"
quello che raccontano gli ultimi dati elaborati dalla società
Ipsos per conto di FAPAV - Federazione per la Tutela dei
Contenuti Audiovisivi e Multimediali. Secondo la ricerca
presentata oggi, svolta tra il 7 e il 12 maggio scorsi su un
campione di 1000 intervistati, nell'ultimo anno il calo (di
incidenza e numero di atti) riguarda soprattutto la pirateria
fisica e indiretta, mentre quella digitale è in crescita del 4%
rispetto al 2019, con una flessione solo nelle sue componenti di
download e streaming, ma non IPTV. Per quanto riguarda i
prodotti, è in forte ripresa la pirateria di eventi sportivi
live dopo lo stop forzato del lockdown (14% negli ultimi 12
mesi, in aumento rispetto al 10% del 2019). I film restano il
contenuto più piratato (25% vs 31%) seguiti dalle serie/fiction
(20% vs 23%). Sono invece quasi 11 milioni gli italiani che
hanno utilizzato almeno una volta le IPTV illecite (21% negli
ultimi 12 mesi vs 19% durante il primo lockdown), mentre resta
ancora bassa la consapevolezza dell'illegalità di queste
piattaforme (solo il 37% ha piena coscienza di commettere un
reato). (ANSA).
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