(ANSA) - ROMA, 22 MAR - La sale sono chiuse da tanti mesi e
l'annunciata riapertura del 27 marzo pura teoria - con
attualmente le regioni tra rosso e arancione, dunque di fatto
impossibilitate anche volessero - così la notte degli Oscar il
25 aprile, nell'anno del record delle donne candidate, 76 di cui
due (Zhao e Ferrell) a rompere il soffitto di cristallo come
registe, e della diversità in tutte le declinazioni finalmente
rappresentate (#OscarsNotSoWhite è il nuovo trend), rischia di
apparire una cerimonia per addetti ai lavori o al massimo per
ricchi abbonati non ad una ma a tutte le piattaforme. L'annata
pandemica si porta via anche il luccicante fascino della
statuetta (niente jeans né look pigiama da zoom, ha stabilito
l'Academy, e per fortuna), perché si parlerà di film che nessuno
o pochi hanno visto (tranne i fortunati frequentatori di
festival), come nel caso di Nomadland di Chloe Zhao Leone d'oro
a Venezia, o ancora mai arrivati neppure in streaming tra cui
oltre a Nomadland (dal 30 aprile su Disney+), Minari, The
Father, Judas and the Black Messiah, Promising Young Woman - Una
donna promettente, Quo vadis, Aida? e Un Altro giro, solo per
citare alcuni titoli importanti. Su Netflix ci sono tra gli
altri il film di David Fincher, Mank, con Gary Oldman, che con
10 nomination, incluso il miglior film, è il re della vigilia e
Il processo ai Chicago 7, che ne ha 6, scritto e diretto da
Aaron Sorkin oltre a La vita davanti a se' di Edoardo Ponti (con
Laura Pausini in nomination per la canzone Io Sì). Per gli
abbonati di Amazon ci sono Sound of metal che ne ha sei, Borat
2 con Sacha Baron Cohen, il documentario Time e Quella notte a
Miami dell'esordiente Regina King. Su Disney+ c'è Soul di Pete
Docter e Onward - Oltre la magia , entrambi per l'animazione.
(ANSA).
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA