(di Francesco Gallo)
(ANSA) - ROMA, 03 MAR - Davvero bello questo "Per Lucio",
documentario di Pietro Marcello che passa oggi nella sezione
Special della 71/ma edizione del Festival di Berlino tutta al
digitale. Frutto della passione del regista per Lucio Dalla
("conosco fin da piccolo tutte le sue canzoni a memoria") e
degli archivi ("mi sento a volte più un archivista che un
regista"), Marcello combina questi suoi due amori tirando fuori
non solo una biopic dell'artista bolognese autentica ed
evocativa, ma soprattutto la più bella storia d'Italia per
immagini degli ultimi settanta anni.
Sequenze straordinarie di questo paese contadino, (bellissime
quelle di Bologna) che diventa lentamente industriale cambiando
attitudini e facce agli italiani e tradendo la loro vera
cultura.
Più straordinarie di tutte le immagini dell'Italia in stazione
nel primo dopoguerra, tra valige legate dallo spago e cartoni, e
quelle delle Mille Miglia del '43 con l'italianissimo Nuvolari,
il volto pieno di fumo.
"Volevo raccontare Lucio Dalla - spiega- non attraverso la voce
dei suoi colleghi, ma solo attraverso quella di due suoi amici,
delle sue canzoni e con la trasformazione del Paese che lui ha
puntualmente raccontato".
A parlare in Per Lucio sono infatti solo due suoi amici, il
fidato e spontaneo manager, Tobia ( Umberto Righi), e il suo
amico d'infanzia, il filosofo Stefano Bonaga. "Questo film non
è il ritratto puntuale di un famoso cantante
e nemmeno la sua celebrazione - dice il regista -. Quello che
volevo era fare un'evocazione attraverso la voce di qualcuno che
lo ha conosciuto dapprima come uomo, amico, e poi artista al
servizio della poesia".
Prodotto da IBC Movie con Rai Cinema in collaborazione con
Avventurosa e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, il
film dedica poi molto spazio a Roberto Roversi, l'intellettuale
bolognese grande amico del cantante, suo mentore e autore di
molti suoi testi. (ANSA).
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