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Scontro Salvini-Boeri. Il numero uno dell'Inps: i migranti servono. Il capo del Viminale: vive su Ma

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Roma, 5 luglio 2018 - E’ ormai scontro aperto tra il vicepremier Matteo Salvini e il presidente dell’Inps, Tito Boeri. Dopo l’attacco del ministro dell’Interno al numero uno dell’istituto di previdenza (“Fa il fenomeno, ma all’Inps ci saranno cambi”), che considera necessari i contributi degli immigrati regolari per mantenere in equilibrio il sistema, la seconda puntata del braccio di ferro si consuma nel giorno della presentazione del rapporto annuale dell’Inps. Boeri ha ribadito che “tutti sono d’accordo sul fatto che bisogna contrastare l’immigrazione irregolare. Ma si dimentica un fatto importante: per ridurre l’immigrazione clandestina il nostro Paese ha bisogno di aumentare quella regolare”. Il presidente dell’Inps è tornato anche su un tema già affrontato nella relazione dello scorso anno: “Tanti i lavori che gli italiani non vogliono più svolgere. C’è una forte domanda di lavoro immigrato in Italia”. Parole che non sono piaciute a Salvini, la cui replica è arrivata con un tweet: “Servono più immigrati per pagare le pensioni, cancellare la legge Fornero costa troppo, servono più immigrati per fare i tanti lavori che gli italiani non vogliono più fare. Il presidente dell’Inps continua a fare politica, ignorando la voglia di lavorare (e di fare figli) di tantissimi italiani. Dove vive, su Marte?”. A cercare di gettare acqua sul fuoco è l’altro vicepremier e ministro del Lavoro e Sviluppo economico, Luigi Di Maio: “Boeri resta in carica fino al 2019. Per me è l’interlocutore dell’Inps. Il tema dei rinnovi non è stato affrontato”.

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