Roma, 27 aprile 2018 - "La mia prima parola è apprezzare la complessità del fenomeno della migrazione. Non è una questione semplice. La seconda parola è incontrare i migranti, i rifugiati. Spesso la paura verso la migrazione non è fondata, però la mentalità cambia quando le storie umane aprono i miei occhi alla mia storia e io vedo me stesso negli altri! In questo modo cominciamo a condividere la stessa storia, il viaggio, insieme. La terza parola è memoria. Tutti noi, tutti i Paesi del mondo hanno una storia di migrazione. Mio nonno era un migrante dalla Cina alle Filippine. Tutti noi abbiamo il sangue di un migrante! Non bisogna dimenticare questa storia comune e vedere in ogni migrante un nonno, una nonna. Non sono stranieri: sono miei fratelli e mie sorelle”. Così il cardinale Luis Antonio Tagle, presidente di Caritas Internationalis, in una intervista a Vatican News.
Card. Tagle: “Tutti abbiamo sangue di migranti”