Ucciso in riva a Po, confessa un giovane Si è presentato poche ore dopo la marcia che chiedeva la ve
(ANSA) - TORINO, 31 MAR - Svolta nelle indagini sull'omicidio
di Stefano Leo, il giovane ucciso lo scorso 23 febbraio in riva
al Po, a Torino, nella zona dei Murazzi. In queste ore, gli
inquirenti stanno valutando di procedere al fermo di indiziato
di delitto di un 27enne italiano di origini marocchine con
piccoli precedenti penali. I carabinieri e i magistrati titolari
delle indagini hanno trovato i primi riscontri alle confessioni
del fermato, tra cui la presunta arma del delitto. A poche ore
dalla marcia organizzata dal padre di Stefano Leo e dagli amici
per chiedere di far luce sulla sua morte, il 27enne si è
presentato spontaneamente in Questura, che ha subito avvisato i
carabinieri del Comando provinciale, titolari dell'inchiesta.
Condotto dai militari dell'Arma presso gli uffici del Comando
Provinciale di Via Valfrè, l'uomo è stato interrogato alla
presenza del suo difensore di fiducia. Le indagini proseguono
per la raccolta di ulteriori riscontri al delitto, anche ai fini
di chiarirne il movente.
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